Sulla testa

Il racconto dell’emozione di una allieva nella sua prima volta in Sirsasana :

" Scrivere qualcosa sulla mia esperienza di yoga, solo della mia esperienza posso parlare, visto che di yoga in generale, nel senso di conoscenze approfondite, io non ne ho. Però, faccio yoga da 3 anni, che poi mi sembra di aver capito che si dovrebbe dire pratico da 3 anni, ho una esperienza di 3 anni, con questa mia pratica di yoga, di questo qualcosa posso dire.

Quando ho cominciato, pensavo che potesse genericamente “far bene”, soffrivo di mal di schiena, rimanevo bloccata a letto per dei giorni, lo dicono anche certi medici che praticare yoga fa bene per la schiena. Poi ho cominciato in un periodo che per vari motivi, non stavo bene neanche con la testa, problemi personali come si dice, ero messa in un modo che pensavo che anche per quello non poteva che farmi bene.

A pensarci adesso è strano, perché non sono mai stata affascinata dall’oriente e in effetti anche adesso delle volte, pensare che viene dall’India, quello che facciamo quando siamo a lezione o quello che, raramente a esser sincera, faccio a casa sul mio tappetino, mi sembra molto strano che mi stia così bene addosso.

Una delle cose che ho capito dopo un po’ è che praticare con continuità, questa pratica è qualcosa che poi mi porto sempre dietro, mi trovo a pensare come sto seduta, come sto in piedi, come tengo le spalle, e non sempre lo penso con la testa, con la mente come si dice, ma è come se mi si fosse sviluppata una consapevolezza del corpo, un’intelligenza, che prima non avevo.

E a me ha fatto bene questa cosa di stare attenta a come sto messa, che è come se avessi imparato a prendermi meglio le misure.

Un’altra cosa che ho capito è che con la pratica si impara a fare delle cose, come andare sulla testa, che per un sacco di tempo ero sicura che io non sarei mai riuscita. La prima volta che ci sono andata, sulla testa,

ero così contenta che ho scritto alla mia insegnante, all’Anna, una cosa che iniziava così :

“Io stasera ho avuto una soddisfazione, che son stata così contenta che mi son messa a piangere, avere una soddisfazione così. Gli altri che erano lì non ci han mica fatto caso, alla mia soddisfazione e neanche che mi era venuto da piangere, che piangere non mi son fatta vedere, che adesso va bene tutto ma piangere non mi son fatta vedere, mi vergognavo.

Gli altri, loro non ci fan mica caso, sono abituati loro a far delle cose difficili, come star sulla testa che mentre sei lì, ti sembra che dovresti pensare un sacco di cose come 'ma veh come son brava, ma veh com’è strano il mondo alla rovescia, ma toh non si fa neanche tanta fatica', invece sarà la soddisfazione, forse, non lo so che non sono tanto pratica, non pensavo a niente, sudavo e basta, che subito non mi sembrava ma dopo, quando son tornata normale ero sudata che potevo strizzar la maglietta.

Ecco adesso magari tra un po’ non ci farò più caso neanch’io, tra un po’ che divento più pratica e sarà quasi normale andar sulla testa, magari non ci penserò neanche più, che andar sulla testa è una cosa strana e difficile, molto bella e la prima volta che fai una cosa così, beh son soddisfazioni."

Gea Vecli "

 

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